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martedì 26 agosto 2008

piccole curiosità #4

Non tutti sanno che a Cutro, piccolo centro della provincia di Crotone, ogni anno dal 23 aprile al 1 maggio, nell’ambito degli annuali festeggiamenti dedicati al SS.Crocifisso del 3 maggio, si svolge un’importante manifestazione ludico-culturale: il Torneo Internazionale di Scacchi, gioco antichissimo e nobile originatesi probabilmente in India o nell’antica Grecia ed importato in Italia dalle Crociate.Non a caso, però, questo piccolo paese diviene per una settimana circa la “città degli scacchi”. Ciò avviene per onorare e celebrare un “figlio” illustre, il più grande scacchista di tutti i tempi, Gian Leonardo di Bona, detto il Puttino, per la sua straordinaria bellezza e il suo portamento e in seguito insignito dal re Don Sebastiano del Portogallo dell’appellativo di “cavaliere errante: perché a guisa degli antichi cavalieri vinceva i suoi rivali ed i superbi umiliava”.
Altra piccola curiosità da segnalare, in concomitanza al torneo, è la “partita a scacchi viventi” sulla scacchiera pavimentata al centro della piazza principale.
Maria Angela Pugliano

mercoledì 26 marzo 2008

piccole curiosità #3


Questa è una delle chiese di campagna di Rocca di Neto, la chiesa della Madonna di Setteporte.
Fin da piccola nonno mi ha sempre raccontato un’altra leggenda popolare che riguarda questo luogo.
Pare infatti che vi sia una porta segreta che conduce ad un tesoro, ma non è dato sapersi dove si trova. Questa dal nulla si aprirà soltanto quando qualcuno, di notte, riuscirà a mangiare una melagrana con una sola mano senza nemmeno far cadere un chicco a terra.
Chissà se sia vero o meno. Sta di fatto che in molti hanno tentato, fallendo, naturalmente, il superamento della prova.
Maria Angela Pugliano

mercoledì 9 gennaio 2008

piccole curiosità #2



Nel viaggio tra le piccole curiosità, ecco un altro luogo intorno al quale si intrecciano leggenda e realtà.
Percorrendo la SS 107, come non notare questa imponente montagna a noi tutti nota come la Timpa del Salto.
La leggenda vuole che un brigante, inseguito dai gendarmi, giunto in prossimità della punta della stessa montagna si accorgesse che l’unica via di scampo fosse quella di buttarsi da lì nelle acque del fiume che percorreva di sotto tutta la vallata. Naturalmente il tutto risultava alquanto rischioso e non vi era nessuna certezza circa un’eventuale sopravvivenza a tale impatto.
Così, affinché potesse uscirne indenne, recitò una preghiera votiva alla Madonna della Candelora: se gli avesse concesso la grazia salvandolo, in cambio, una volta messosi in salvo, avrebbe acquistato per sua Chiesa campane da accordo.
Ed eccole le campane da accordo della Chiesa della Madonna della Candelora di Altilia, piccola frazione di Santa Severina, che pare siano state regalate dal famoso brigante sfuggito ai gendarmi.


Maria Angela Pugliano

domenica 28 ottobre 2007

piccole curiosità #1


Storia e leggende popolari si intrecciano intorno a questa singolare struttura, meglio conosciuta come Pietra del Tesauro, nelle campagne di Strongoli.

Dal punto di vista storico si ritiene che esso sia il sepolcro del console romano Marcello, morto nel 208 a.C. durante la battaglia con Annibale.
Tra i vecchi contadini, invece, si narra che in esso vi sia nascosto un tesoro che può essere prelevato soltanto qualora lo stesso venga perfettamente rotto al centro lanciando dall’antistante collina due buoi legati ad un giogo.


Un’altra leggenda vuole che il terreno circostante la Pietra fosse di proprietà di due fratelli, di cui uno affetto da cecità. Questo stesso terreno veniva coltivato a grano e durante il periodo della trebbiatura i due lo dividevano. Il fratello sano misurava il grano nel “quarto” (unità di misura di capacità costituito da una forma in legno che doveva rappresentare un quarto di quintale) e faceva due mucchi, il suo e quello del fratello cieco. Ad ogni misurazione il suo lo riempiva per intero, mentre per il fratello girava il contenitore e ne riempiva solo il fondo. Per rendere più credibile la cosa chiedeva al fratello cieco di verificare sempre con le mani. Questo gli rispondeva che ciò che non vedeva lui lo vedeva Dio. Alla fine della spartizione il fratello sano aveva un enorme ammasso di grano, mentre al cieco erano toccate solo le briciole. E fu così che Dio per punire l’avidità di questo, e il fatto di essersi preso gioco del fratello, trasformò tutto quel grano in un’enorme pietra (la Pietra del Tesauro).

Maria Angela Pugliano & Caterina Caligiuri