lunedì 7 gennaio 2008

interferenze #5


“L’ULTIMO SAMURAI”

Uscito nel 2003, il film è la storia di un capitano dell’esercito dell’Unione (Tom Cruise) che perde se stesso combattendo gli indiani da americano e ritrova la sua vera anima lottando il governo giapponese da samurai; di come “conoscere il nemico” ne può far capire le ragioni, far scoprire di lottare per i suoi stessi principi e, peggio, che il vero nemico è colui che ti sorride e ti siede accanto. Si conosce, così, il mondo di guerrieri che nell’immaginario collettivo generano terrore; ne viene rivalutata la cultura; ed è possibile capire (pur, forse, non condividendoli) anche i gesti più estremi. Si vede, quasi si può toccare, la loro realtà: il senso del dovere e del rigore, il coraggio e, sopra ogni altra cosa, l’onore. I samurai insegnano al capitano americano a vivere; a riconoscere la bellezza e il valore di ogni momento, ogni piccolo particolare. Sembra quasi un mondo a parte. Probabilmente lo è, ormai.
Il principale valore del film sta nell’insegnare che non esiste una cultura migliore delle altre: tutto sta nella sua interpretazione. Allo stesso modo, non esiste un popolo “buono” e uno “cattivo”: è il singolo a scegliere da quale parte agire.
Ottime le performance del cast, dai più esperti ai più giovani: un Tom Cruise come non si era mai visto prima (come probabilmente non si rivedrà in futuro); ed abbiamo potuto conoscere e ammirare la bravura e la bellezza di alcuni attori giapponesi, tra cui spicca Ken Watanabe (Katsumoto), candidato al premio Oscar® come “miglior attore non protagonista”.
Ottime la fotografia e la scenografia. Sceneggiatura forte e poco “americana”. Mozzafiato le scene di azione.
Per gli amanti delle colonne sonore, da sottolineare un Hans Zimmer (ai più noto per “Il Gladiatore”) particolarmente ispirato, compositore di musiche da ascoltare dalla prima all’ultima, splendida nota.
Consigliato a: chi ha la mente abbastanza aperta da saper ascoltare il punto di vista “dell’altro”, anche se non proprio politicamente corretto; e chi desidera assistere ad uno dei baci più belli della storia del cinema (sublime!).

Pioppa

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bentrovati!Finalmente si ricomincia!Cara Pioppa, consentimi di complimetarmi per l'ottima scelta del film.Riflettevo sulle tue considerazioni finali circa il sapere ascoltare l'altro.Presi da un innato egoismo oggi è la cosa più difficile da fare.Non solo non siamo capaci di ascoltare le cose più grandi di noi, ma nemmeno chi ci sta vicino, purtroppo direi.Ovvio che questa mia considerazione non c'entra nulla con il film, ma mi piaceva farla ugualmente.

Antonio

Anonimo ha detto...

Bellissimo, il film e le argomentazioni addotte da Pioppa circa la sua visione.
In più vorrei dire ad Antonio che le sue affermazioni non sono affatto fuori luogo, anzi ha detto , e lo sostengo con rammarico, la verità.

Pino Amoruso ha detto...

Ciao e bentornati. Ho ricevuto la mail appena trovo un pò di tempo, ti invio qualcosa. Aspetto qualche commento su quello che scrivo sul mio blog; è sempre un piacere sapere il vostro pensiero.
Buona serata :-))

Anonimo ha detto...

Si pensa sempre che la cosa più importante sia sapersi esprimere. Ma non è così. L’arte più sottile e preziosa è saper ascoltare.

Rosario