sabato 22 dicembre 2007

ieri oggi domani #3

Diario di un viaggio in solitaria

Sono tanti anni che viaggio. Ogni volta che devo mettermi in macchina per tornare a casa è obbligatoria la preghiera: Signore fa che stavolta non trovi traffico.

Il senso dell’umorismo di Dio deve essere proporzionale alla sua grandezza, perché, puntualmente, il traffico lo becco sempre allo stesso chilometro della stessa strada, qualunque sia l’ora e il giorno che scelgo per partire.
Penso, ripenso, mi informo sulle condizioni e previsioni del traffico, del tempo e dello stato di salute della mia pazienza. Decido. Parto alle ore tot del giorno tot. Si chiama partenza intelligente.
Confesso. Al solito chilometro della solita strada mi sento molto stupido. Sempre. La prossima volta voglio telefonare prima a quell’imbecille che se n’è strafregato della partenza intelligente e si è fatto il più bel viaggio della sua vita.
Ma non è tutto da buttare.
Per esempio, mia Madre mi ha regalato il classico Santino con scritto: Vai piano. Beh!! Funziona. Anche se, in un momento di eccessivo stress da coda chilometrica sulla A3, l’ho riposto nel porta oggetti del cruscotto.
Mi è capitato anche di fare amicizia. Una coppia siciliana, in viaggio da Milano e diretta a Caltanissetta. Un ragazzo di Reggio, studente a Firenze e una bellissima ragazza di Matera, che sento ancora per telefono ogni tanto. L’ultima volta mi ha invitato al suo matrimonio. Ho risposto: verrò volentieri se posso. Non credo che potrò.
Se devi andare in bagno sei fregato. Io sono timido, non riesco a fermarmi sulla piazzola di sosta, scendere dalla macchina, spostarmi sul lato passeggeri e con aria indifferente, fischiettando mentre guardi la fila infinita delle auto ferme, dare libero e giustificato sfogo ai biologici bisogni. Però l’avventura in coda, se hai tanto bisogno e proprio quel giorno un contadino ha deciso di irrigare il suo campo, vi posso assicurare che fa cadere ogni tipo di pubblico pudore.
Finito il credito sul telefono, se non chiacchieri con qualcuno nell’auto accanto, ti rimane la musica. Vietato, però, ascoltare cantautori ironici. Quelli, insomma, che ti fanno ridere. Perché sei sempre osservato e se ti vedono ridere da solo o fai finta di parlare al telefono o sei spacciato, per il resto delle persone in coda lo stress ti ha fuso il cervello.
Il caffè è meglio se te lo porti da casa. Non conviene fermarsi per un caffè in un area di servizio perché è come trovarsi in mezzo alla Piazza Rossa durante la rivoluzione d’Ottobre.
Quando poi, finalmente, pensi di essere arrivato, ecco la ciliegina. Un tir la cui dimensione, dopo tante ore di coda, si triplica ai tuoi occhi è proprio davanti a te. Sulla SS 106 Jonica è quasi impossibile superare una bicicletta, figuriamoci un ciclopico tir.
Un’altra conferma che il Santino funziona anche se è chiuso nel porta oggetti.
Ma alla fine sei a casa e, a parte un po’ di stanchezza, stai bene e alla coda non ci pensi più. Fino al prossimo viaggio.

Enzo Dattolo

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Buon rientro a tutti quanti!!!!

Pino Amoruso ha detto...

Purtroppo anche per quest'anno festeggio il Natale a Milano con la Calabria nel cuore. Per chi rientra:molta prudenza.
Buon Natale :-)

Anonimo ha detto...

Anna

Vacanze finite, si ritorna alla vita di sempre. ed ora aspettiamo l'estate :-(